Archivio per luglio, 2012

Cani coraggiosi

Stamattina contemplavo il sole che illumina le alpi da una strada che attraversa i campi dietro casa.
Alle 6 del mattino gli unici suoni sono quelli del gallo vicino a casa e qualche poiana nei campi di granturco.
Le alpi sono là sullo sfondo, a volte coperte da nuvole azzurre, a volte, come stamattina, la luce rosa dell’alba ne illumina il profilo.
Le guardavo e mi sentivo sicura, anche se è mattina presto e non c’è in giro proprio nessuno, però, c’è il mio cagnone di fianco, forte e corraggioso…
Delle oche si sono mosse facendo rumore con le ali, il mio coraggioso cagnolone è saltato in modo scomposto per lo spavento e dato che era ancora al guinzaglio e dato che io ero in bici, sono scompostamente stramazzata al suolo…
E io che mi sentivo sicura con il mio fedele cagnolone al fianco…

La nonestate condizionata

Odio la nonestate dei condizionatori.
In ufficio fa freddo, in metropolitana fa freddo, sui treni fa freddo, nei negozi fa freddo.
Ovunque ci sono gli stessi 21 gradi dell’inverno, i 21 gradi di quando sei vestito con maglietta e maglione, ora sei coperto da solo una maglietta perchè fuori c’è il sole, perchè siamo a fine luglio, perchè si sono susseguite le varie ondate di caldo dai nomi improbabili, ma poi entri in ufficio dopo aver battuto i denti per mezz’ora sul treno, altri 15 minuti di metro e ti accorgi che forse oggi i gradi sono pure 20, accompagnati dalla brezza sparata dai condizionatori alla massima velocità.
Quando finalmente esci dall’ufficio e torni a casa ripassando da metro e treno finalmente ti accorgi che è estate perchè la macchina parcheggiata per tutto il giorno sotto il sole ha raggiunto i quasi 50° e il caldo raggiunge rapidamente il centro delle ossa scongelandoti all’istante.
E finalmente riscopri che è estate!
E così vivi un’estate a metà, di giorno è ancora inverno in ufficio e di sera è estate a casa.
Ma così mi perdo la stagione più bella, la stagione che amo più in assoluto.
Odio la nonestate dei condizionatori.

Tiger (Ty)

Da quasi 9 mesi fa parte della famiglia, anche se, appena arrivato, Gaia, Giada e io siamo volate per 5 giorni in Svezia, dimenticandolo con il papà.
Lo abbiamo lasciato in giardino, dopo un po’ di vani tentativi nel fargli apprezzare una comoda cuccia in un angolino di casa.
Un angolino perchè siamo in un bilocale e non ci sono grandi spazi, forse proprio per questo Tiger ha preferito i suoi spazi fuori in giardino.
Un giardino che quest’inverno si è rapidamente trasformato in un mare di fango senza soluzione di continuità con la pavimentazione, resa anch’essa fangosa dalle corse di Tiger.
Quindi, a parte la pappa tutti i giorni, pane raffermo che adora, e qualche sporadica coccola, più la quotidiana pulizia del “giardino”, il canide non ha ricevuto molte attenzioni per almeno 8 mesi.
Una prima svolta è avvennuta con l’arrivo della primavera, le bimbe hanno iniziato ad utilizzare quello spazio color terra appena fuori dalla finestrona della cucina (che prima o poi diventerà il salotto, ma questa è un’altra storia), e ogni tanto veniva portato fuori per una piccola passeggiata.
La svolta vera è avvenuta con la prima gita della stagione estiva, che causa piogge nella pianura padana, è arrivata solo il 30 giugno.
Lo abbiamo portato al fiume con noi e abbiamo avuto la conferma che non ama l’acqua, nonostante io abbia fatto una piccolissima nuotata, lui non si è schiodato dalla riva.
Ha avuto più coccole e attenzioni quel giorno che in tutti gli 8 mesi precedenti.
La settimana dopo abbiamo rifatto il giardino, abbiamo messo sassi al posto della terra, ne abbiamo piastrellato una parte, lo abbiamo diviso in due per poter mettere dell’erba artificiale dall’altra parte (la parte che non è destinata a Tiger, almeno per adesso) e abbiamo ripulito tutta la parte pavimentata.
Alla fine ho lavato Ty, anche se lui non ha gradito, ma almeno dopo lo abbiamo visto bianco e nero e non più marroncino/beigeino.
Ho iniziato a portare fuori Ty 2 volte al giorno (al mattino presto alle 6 e al pomeriggio appena arriviamo a casa) con la bici, così almeno corre un po’, al pomeriggio vengono con noi anche le piccole pesti che si dividono una bici in due, una va sulla bici all’andata mentre l’altra sta sul portapacchi della mia e al ritorno si invertono, prima o poi arriverà anche la seconda bici.
Pensavo di trovare un selvaggio, un cane inselvatichito dalla scarsa presenza di umani nella sua vita, invece ho trovato un buon compagno di giochi per le piccole e un coccolone appiccicoso per me, segue, ascolta, non tira quando andiamo con la bici, i comandi più ascoltati sono “stop”, “slow” e “come back”, più fischi vari.
E’ arrivato un po’ troppo presto per le condizioni del giardino, ma ora il nostro trovatello fa parte della famiglia a tutti gli effetti.
E si è rivelato anche davvero bravo quando abbiamo mangiato fuori, non elemosina la pappa e si mette sdraiato tranquillo vicino a noi e la prima volta eravamo addirittura alla sua altezza perchè ero io con le bimbe e abbiamo mangiato sul loro tavolino basso.
Sì, ora Ty è davvero il nostro cane.

27 luglio 2012

Da 7 anni ho un sogno su questa data.
Poter essere a Londra a vedere la cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
Le Olimpiadi mi piacciono da sempre, le ho sempre seguite con passione.
Quando ho saputo che nel 2012 le Olimpiadi sarebbero state a Londra, così vicine e soprattutto che la data di apertura sarebbe stata il 27 luglio!
Proprio il 27 luglio, il giorno del mio compleanno.
E’ da circa sette anni che ho chiesto a Rob questo come regalo di compleanno per il 2012, ma siamo un po’ distanti.
Però è stato un bel sogno, non mi perderò nemmeno un minuto dal divano di casa mia, va bene così, tanto sarò sommersa dalle piccolette, quando siamo sul letto o sul divano tutti insieme sembriamo proprio un branco di leoni, gambe e braccia si confondono come tappeti buttati uno sopra l’altro.
Siamo una famiglia un po’ così, confusa e disordinata, casinista, urlatrice, ma ci amiamo e domani i 43 anni mi sembreranno più leggeri.
I bilanci li lascio al compimento dei 45 anni, ho ancora due anni per mettermi in pari.

Perchè Mamma!

“I bimbi dicono mamma come prima parola perchè si nasce dalla mamma e perchè il latte lo prendono dalla mamma, la mamma è più importante del papà per i bimbi piccoli.
Se si nascesse dai papà la prima parola sarebbe papà!”
A spasso con il cane Giada fa queste considerazioni.
La sua prima parola è stata effettivamente mamma, la prima di Gaia è stata ciao per salutare la mamma che andava al lavoro.