Archivio per sport

Vincenti!

Ieri, pomeriggio di sport per le piccole!

5 prove: tiro con l’arco, danza, basket, attraversata di un piccolo ponte tibetano e karate; punteggio per ogni prova.

A sorpresa, per mamma e papà, Gaia è risultata la prima classificata nel suo anno, io e il papà eravamo già lì a pensare a cosa dire alla piccoletta che sarebbe rimasta senza premio, ed ecco che la chiamano per ritirare il premio di seconda classificata nel suo anno!

Grande festa! Due vincenti e genitori sorpresi. Ma alla fine perchè ci sorprendiamo? Ce la stiamo mettendo tutta per farne delle personcine vincenti, sicure di se stesse e capaci di divertirsi impegnandosi e loro stanno rispondendo benissimo.

Sappiamo che l’importante è partecipare e glielo abbiamo detto, ma vincere è decisamente più divertente…

Gaia ha vinto una palla da volley, non poteva esserci premio più giusto dato che, la pallavolo, è lo sport che ha scelto quest’anno e dopo il primo mese si può dire che sia la scelta giusta per lei, le piace, si diverte, sorride sempre anche quando ci sono gli esercizi più noiosi e si impegna, si impegna molto.

Giada ha vinto un fresbee ed era felicissima, ha vinto davanti al suo maestro di karate, il suo sport di quest’anno, e questo l’ha resa ancora più felice. Dopo il primo mese di karate di Giada si può decisamente dire che anche qui abbiamo trovato lo sport giusto, le piace imparare il kata e le piacciono moltissimo i pugni e i calci, si impegna motlo anche lei e anche lei si diverte, è bellissimo guardarle fare sport.

Quest’anno siamo riusciti a separarle, a fargli fare due sport differenti in modo che ciascuna riuscisse a seguire le proprie inclinazioni e riuscisse a fare ciò per cui è più portata. A Gaia riesce bene qualunque sport, è naturalmente portata, forse perchè ha fatto ritmica a due anni e mezzo o semplicemte perchè è così, fatto sta che qualsiasi cosa prova le riesce. Uno sport di squadra per lei è perfetto, la aiuterà a vincere la timidezza.

Giada è più individualista, non ha paura di niente e ha molta grinta, lei si impegna più con la testa che con il fisico e il karate è più concentrazione ed equilibrio e per Giada è perfetto, e poi è uno sport individuale, ma ci si allena in gruppo e questo aiuterà il caratterino della piccoletta ad equilibrarsi.

E’ stato un bellissimo pomeriggio!

Gaia e Giada hanno dormito con i loro premi…

La ghepardina e la koalina

Sabato sera abbiamo partecipato alla nostra prima corsa in famiglia.

Personalmente per diversi anni ho partecipato alla Stramilano, sono riuscita a trascinarci anche il marito in un paio di occasioni, ma con le piccole non avevamo mai fatto niente del genere.

L’occasione si è presentata con una Stranotturna organizzata nel nostro paesello in mezzo al nulla.

Partenza alle 21 per un percorso di 5km.

Gaia e Giada si sono messe in pole position tenendosi per mano, io e il papà poco dietro attenti a non perderle di vista.

Poi l’exploit, dopo i primi 500 metri, Gaia corre come un ghepardo (l’ultimo animale preferito) e lascia la mano di Giada, il papà cerca di starle dietro (con poco successo, gaia è costretta spesso a rallentare per aspettarlo). Giada viene da me, che non ho mai imparato a correre, io sono più da marcia e dopo pochi metri con la scusa che le fa male il fianco assume la sua posizione da koala, per l’occasione diventa mamma con figlia sulle spalle.

Risultato:
Gaia e papà terminano il percorso correndo in un tempo record (è la prima gara, quindi è già un record) di 20 minuti

Giada e mamma terminano il percorso camminando, con Giada sulle spalle, in un tempo record di 35 minuti

Alleneremo Gaia per la corsa e cercheremo qualcosa di più tranquillo per Giada…

Qualche “prima”

Il primo giorno di scuola per Gaia.
Emozioni per lei, ma anche per me.
Inizia la scuola, la prima frase all’uscita “oggi non ho preso neanche una nota”, forse abbiamo fatto un po’ troppo terrorismo psicologico preventivo.
Era l’unica senza il grembiule nero di ordinanza perchè noi non lo sapevamo, ma è forte e sicura la mia piccola e ha saputo rispondere bene a chi glielo faceva notare.
E’ bello che sappia vivere anche queste piccole “diversità” con i compagni, perchè gli anni di scuola sono lunghi e le diversità negli anni sono spesso dei muri.

La prima volta che Giada va in scooter con suo padre e la prima volta in assoluto che una delle mie bimbe va in scooter per più di pochi metri.
E’ stata accompagnata all’asilo con la mia raccomandazione “guarda che è l’unica Giada che ho” e lei era tutta felice perchè sono andati “quasi a cento” e hanno “superato tutte le macchine, ma si supera solo quando si può”.
Uno spettacolo con il suo caschettino.
E’ tornata raggiante perchè la sua maestra dell’asilo le ha comprato un quaderno dove possono fare le lettere e i numeri e, così, ha superato la crisi, crisi vera con lacrimoni veri, della sorella che iniziava la scuola e lei no.

La prima lezione di danza della mia vita, ora che non devo dimostrare di non essere una femminuccia, ora che ho raggiunto la pace con il mio corpo e la mia femminilità che fa parte del mio essere madre (sempre in divenire), ho deciso di andare a lezione di danza moderna, sembra divertente e io ho voglia di divertirmi.
La prima mezz’ora è di fondamenti di classico, bello, divertente e strano, strano vedermi in continuazione allo specchio, per me, che gli specchi li rifuggivo come nemmeno un vampiro sa fare.
Ora guardo quell’immagine in canottiera e tuta, con i capelli corti, brizzolati, come c’è scritto sulla nuova carta d’identità, normopeso ancora un po’ appesantita, con le cicatrici dell’obesità, molto visibile l’avanbraccio pendule, movimenti ancora un po’ goffi, impacciati, legati, ma quell’immagine ride e si diverte, ha imparato a smetterla con il perfezionismo, non devo più saper fare le cose prima ancora di provarci, ho rinunciato ad essere il genio che non sono mai stata e che mi sarebbe piaciuto essere.
Sono, finalmente, una persona, una persona che ha sbagliato molto, che ha pagato molto i propri errori e quelli dei suoi genitori e che ora vuole normalità, goffaggine anche, perchè no, una persona che vuole imparare, certo, ma soprattutto divertirsi, che bello vedersi sorridere allo specchio, una persona che arriva in ritardo su tutto, a volte anche di decenni, ma quando ci arriva la consapevolezza è davvero grande.
Sarà un gioco in più da fare insieme alle piccolette, andiamo alla stessa scuola di danza e abbiamo la stessa maestra, sarà divertente ballare insieme.

E’ stata una giornata impegnativa e decisamente ricca di cose.
Abbiamo fatto davvero tanto, al mattino ho portato Gaia in bici e ho apprezzato le distanze della vita in paese, dopo la scuola, ho portato Gaia al lavoro di papà e abbiamo mangiato con lui, poi siamo andate a Milano e abbiamo preso treno e metropolitana e questo è sempre un evento degno di nota.

E’ stata anche la prima volta che le due “sorelline siamesi” sono state separate per così tante ore da due anni in qua. Alla sera non smettevano più di dirsi cose e di mostrare l’una all’altra le cose fatte durante il giorno.
E’ stato bello guardarle e ascoltarle mentre si scambiavano le emozioni vissute e le esperienze, come se una volta che una fa una cosa sia trasferita automaticamente anche all’altra, semplicemente così, per sorellitudine, come se ci fosse un contatto continuo anche quando sono separate.

E oggi è il primo degli altri giorni, quello dopo un giorno di “prime” così importanti.

E a giugno farò il saggio… pregasi stare alla larga dall’altomilanese…

Acqua

Stamattina ho accompagnato le bimbe e poi sono andata in piscina!

In piscina, finalmente, dopo davero troppo tempo che non ci andavo, ho avuto delle emozioni nuove ora che il mio peso è più accettabile. E poi alle 9 del mattino ci sono quasi esclusivamente pensionate donne, forse le donne ci tengono un po’ di più allo stare bene, o forse è stato un caso.

E’ stato davvero bello, una bracciata dopo l’altra e accorgersi di essere decisamente fuori forma, ma questo lo sapevo già.

L’acqua è il mio elemento, mi piace l’acqua che mi circonda, mi piace l’acqua sopra e sotto di me.

E poi, finalmente, il mio accappatoio è molto avvolgente, prima dovevo tenermelo stretto stretto, ora, invece, mi basta la cintura e mi avvolge completamente, è grande, enorme e ora mi vergogno molto meno del mio corpo, c’è ancora un problema di braccia e di gambe, ma le metteremo a posto, la piscina è il primo passo.

E poi potersi permettere la piscina alle 9 di mattina è davvero una cosa imperdibile, mi sto coccolando in questo scampolo di malattia, ed è proprio bello avere un po’ di tempo per sè.

Sospesa in attesa del 22

Questa settimana si sta rivelando davvero lunghissima e questo perchè lunedì mi ricoverano e martedì 22 mi tagliano.
E io è come se mentalmente fossi già in ospedale, difficilmente riesco a pensare ad altro, oppure sogno quello che vorrei fare una volta arrivata ad un peso accettabile.
Vorrei fare sport, mi manca, mi manca davvero molto e mi sono resa conto che i ricordi più belli della mia infanzia e adolescenza sono legati in qualche modo allo sport. Non ero una campionessa, ma mi piaceva.
La mia prima Stramilano l’ho fatta a 10 anni ed era una mezza maratona vera 22km, non i 15 di adesso, eravamo solo io e un mio amico e nessun adulto, bellissimo e poi siamo tornati a casa con il tram e al pomeriggio all’oratorio a giocare a pallone.
E quanto mi manca lo sci… Penso che il mio momento più felice sia stato durante una risalita con lo skilift, il cielo era intensamente azzurro e si poteva quasi intingere un pennello e prendere un po’ di colore tanto era vicino e il bianco abbagliante tutto intorno, la cima della montagna era proprio lì a due passi, mi ricordo che ero così felice che mi sono pure messa a cantare, l’età più o meno era quella, forse un paio d’anni in più.
Mi piacerebbe provare lo snowboard, sembra davvero divertente.
E poi schettinare, ho imparato sul balcone di casa, 7 metri di balcone sono sufficienti per una bimba e poi avevo anche una piccola pedana per passarci sopra e un manico di una scopa appoggiato al parapetto per passare sotto.
E poi voglio riprovare hydrospeed, senza più essere discriminata perchè grassa, sì, quando l’ho fatto, superato l’imbarazzo della muta, mi è stato dato un galleggiante decisamente troppo grande e sproporzionato per il fatto che ero obesa, ma basta un po’ di principio di fisica e avrebbe capito che io a fondo non ci potevo andare proprio per la mia mole, e quindi è stato un disastro, ho perso il galleggiante subito perchè iinadatto per me, per la lunghezza (cortezza) delle mie braccia e per le mie mani che sono comunque piccole, in più un attacco di tachicardia mi ha rovinato completamente la prova.
Poi vorrei provare paracadutismo, deltaplano, arrampicata.
Farei volentieri un altro salto con il bungee jumping, sub, ora mi servirebbero meno piombi per stare giù.
Vorrei provare kick boxing, e rifare aikido e nuotare, nuotare, nuotare che è la cosa che mi piace di più in assoluto.

Mio marito a questo punto spera quasi che io resti così…