Archivio per aprile, 2012

Megamind e Animals United

I cartoni animati mi piacciono da sempre e li ho sempre guardati, anche molto prima che arrivassero G&G.
Del Re Leone avevo persino acquistato l’edizione speciale appena uscito in videocassetta e così anche per La Bella e la Bestia.
Gli ultimi cartoni che stiamo guardando con un certo rigore sono Megamind e Animals United.
Li adoro entrambi.
Megamind perchè è un tenerissimo cattivone, bimbo genialoide incompreso che decide di diventare il più cattivo, e poi la sua favolosa trasformazione in buono per mancanza di antagonisti e, soprattutto, per conquistare la fanciulla del cuore.
Fanciulla che apprezza per la sua intelligenza e questo davvero non è poco in un cartone animato.
Animals United per il messaggio ecologista e l’aiuto che mi sta dando nel far capire alle bimbe che l’acqua non si spreca e la luce si deve spegnere quando si esce dalla stanza e non importa se è stata lasciata accesa dall’altra, l’impegno a non consumare e a non sprecare deve essere di tutti.
Abbiamo comprato anche il libro “La conferenza degli animali” (del 1949!) storia a cui il cartone si è ispirato ed è il primo libro con pochissime figure con cui Gaia si cimenta nella lettura.
Mitico Billy la mangusta e il suo ritmo giusto, ma strepitose e imponenti le due tartarughe, soprattutto nel discorso che fanno a tutti gli animali riuniti, le mie scene preferite.

Nella foto i cuccioli riuniti che guardano Megamind sull’iPad!

Soltanto una…

In quest’occhio mi è rimasta una sola diottria, grazie alla cheratite che lo ha colpito nuovamente 6 mesi fa.

Nessuna possibilità di recupero a meno di un intervento, il più probabile è il trapianto di cornea.

La sentenza è di ieri, ma non è stata un fulmine a ciel sereno, che non ci vedevo me n’ero accorta e che non ci fosse una possibilità di ripresa naturale anche.

Quello che lascia sempre un po’ così è quando in un ospedale appena rifatto e super moderno ti dicono che è meglio se vai in un altro per poter avere maggiori probabilità di successo.

E’ proprio il caso di dire “vedremo…”