Pre-meno che???

Ci siamo! Prima o poi arriva.
Nessun calore anomalo, forse di notte, ma freddolosa come sono pensavo che fossero i caloriferi e l’effetto piumone, ma ora siamo a giugno e i caloriferi sono spenti da un pezzo.

…e poi la pipì, un incubo, roba da mettere il catetere per dimenticarsene, e invece no, ogni 3 ore, ci posso regolare l’orologio, di notte, di giorno anche più spesso.

…e poi il mal di testa, un po’ di smemoratezza, soprattutto per le cose che riguardano il marito, dice lui, e poi l’altalena umorale, ma con due bimbe in età primaria chi non ha repetini sbalzi di umore…

…e la stanchezza cronica? Vabbè siamo in primavera, i primi caldi, la scuola che finalmente sta finendo (come se fossimo noi genitori ad andarci, eppure a me sembra che la fatica sia tutta nostra…), e poi chi non è stanco, tra conti da quadrare e cene da preparare e lavoro da inventare e…

Piena pre, tipo rottame eppure è tutto normale, ma come pre? Io ho ancora 15 anni e non so perchè 15 e non 14 o 16, vabbè a 14 non c’era ancora il marito, ma a 16 sì, non nel senso che mi sono sposata a 16 anni, ma nel senso che eravamo già insieme, lo so è follia…

I jeans mi piacciono ancora e così le scarpe da ginnastica (sneakers è troppo di oggi e io sono ferma a trentanni fa, che a scriverlo così tuttodifila fa davvero l’impressione del tempo trascorso).

Vero nel frattempo sono arrivate 2 figlie, ma l’età media delle mamme è leggermente più bassa e così io sono ancora nel giro dei giovani non in quello delle pre-meno.

Che poi dire pausa è un’eufemismo perchè in realtà è uno stop e, quindi, bisognerebbe chiamarla menostop e non meno…, non riesco a scriverlo, prima o poi l’accetterò, ma per il momento sono in pre e, quindi, posso fare la depressa che non accetta la sua “nuova condizione”, il suo “nuovo stato”, lo potrò inserire nel profilo di Facebook? E sul curriculum?

Che, poi, cosa cambia?

Secondo marito assolutamente nulla, sclerata lo ero anche prima, le figlie mi vedono strana, ma tanto mi vedono strana sia quando gli dico sì e sia quando gli dico no.

Bene continuerò con il mio taglio di capelli tattico, corto e senza colore, brizzolato che ora è anche di moda, e continuerò a vestirmi da ragazzina, perchè dopo così tanti anni io proprio non ci riesco a vestirmi da signora.

Magari quando sarò in meno, per ora sono solo in pre.

sto tornando online

Sto tornando alla mia vita digitale, un po’ lentamente ma arrivo.

Intanto il mio sito, in divenire, un po’ come me, però rosso, perchè il rosso sta prendendo piede nella mia vita colorativa. Finalmente un sito quasi vero, piano piano si arricchirà di contenuti.

E poi un altro blog, ancora un po’ in sordina, ma presto più pieno e anche lui avrà un vestito nuovo.

E poi avrò un nuovo account Facebook, anche perchè il mio account attuale non l’ho mai veramente seguito.

E poi…

Vabbè sono in divenire e, quindi, vedremo giorno per giorno.

Intanto ecco ormagraphica.it

Odio vedere gli uomini che fanno pipì

Lo so, sembra un post un po’ così, ma davvero non ne posso più.

In ogni film c’è almeno una scena in cui un uomo fa pipì, sembra che non facciano altro.

Ultimamente faccio 300km un giorno alla settimana, tutta autostrada e nel mio tragitto mi capita di vedere almeno un uomo che in una piazzola di sosta fa pipì.

E che stress!

Mi sembra l’espressione più bieca e volgare del machismo.

Un’inutile ostentazione, o forse sono solo incontinenti…

I bambini nei cortili dei condomini? Perchè no

Bambini al centro dei condomini in Svezia

Bambini al centro dei condomini in Svezia

Forse sta iniziando a cambiare qualcosa, è strano che una cosa così semplice, ma soprattutto in tempi di crisi, un qualcosa che può portare un sensibile miglioramento alla qualità della vita senza reali investimenti, debba essere richiamato all’attenzione dall’alto e non sia invece un’esigenza partita dal basso. Riportare i bambini nei cortili delle case e non solo nei co-housing è davvero un qualcosa che può aiutare e fare stare meglio tutti. Purtroppo una delle prime cose che vengono stabilite nelle assemblee dei superblindati condomini è proprio il divieto al gioco dei bambini. La cosa più incredibile è che spesso siano proprio i condomini con figli a porre il veto con maggiore veemenza, senza nemmeno rendersi conto di andare contro i propri stessi interessi. I bambini non sono piccoli adulti, non sono nemmeno un qualcosa da nascondere dentro le mura, occorre una cultura più aperta alla famiglia, famiglia intesa nel senso di persone adulte (una o più) con minori (uno o più), occorre anche andare incontro alle esigenze dei bambini che sono la possibilità di correre e giocare all’aria aperta con qualsiasi condizione meteo.

Riflessioni dalla lettura della notizia:
Rimini ai proprietari di case«Bambini sempre liberi di giocare» Le nuove norme di polizia urbana invitano i condomini a non vietare lo svago degli inquilini più piccoli – «Lo chiede la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia»

Ciao nonno

Eravamo a fine gennaio e dopo un battibecco normale e banale ho detto a mio marito di andarsene pure dai suoi per un po’, così ci saremmo chiariti le idee.
Ci siamo messi a ridere perchè sua madre ha l’Alzheimer e tra le due situazioni era tutto sommato meglio stare a casa pur se con qualche battibecco piuttosto che stare sempre con i suoi e con sua madre che ripete le stesse cose ogni 30 secondi.
…ma poi è andata nostro malgrado proprio così, Rob si è dovuto “trasferire” dai suoi per un paio di mesi. Mio suocero è semplicemente crollato, il punto fermo della famiglia, il bastone di tutti, di sua moglie, ma anche nostro, è semplicemente crollato, una prima avvisaglia l’avevamo avuta il 26 dicembre con un giro al pronto soccorso.
A inizio febbraio ha avuto un ricovero di pochi giorni e poi una specie di agonia, uno spegnimento giorno dopo giorno per poco più di un mese.
Eravamo in quattro ad alternarci nella loro casa per non lasciarli soli, io e Rob ci incontravamo al mattino a casa dei suoi, a casa ci è tornato poco, lavorando faceva spesso il turno di notte dai suoi.
Se n’è andato una mattina alle 6, dopo una settimana in cui quasi non apriva più gli occhi.
Pochi giorni prima mi aveva detto di volermi bene e mi ha riempito di baci, e io credo di avergli dato più baci in questo periodo che nel resto dei 30 anni che l’ho conosciuto.
Non ho mai pianto perchè non potevo davanti a Rob e non potevo davanti alle bimbe.
Alle bimbe abbiamo spiegato tutto da subito, momento per momento hanno saputo le reali condizioni del nonno, sapevano che sarebbe morto presto, anche perchè dovevano capire l’assenza da casa del loro papà.
Sono state bravissime e molto più mature di quello che potessi aspettarmi, hanno visto il nonno per l’ultima volta vivo due sere prima che morisse e lo hanno voluto rivedere il giorno dopo la sua morte, quando era tutto ben vestito, da me, per il funerale. Ce l’hanno chiesto loro con parole e motivazioni adulte a cui non si poteva dire no. La sera dopo che l’avevano visto vivo per l’ultima volta gli hanno preparato due bellissime lettere d’addio che io gli ho messo poi nella tasca della giacca.
E’ quasi un mese che non c’è più e sembra un’altra epoca, il nostro mondo è cambiato un po’, anche perchè ora mia suocera è in una casa di riposo, impossibile poterla tenere in casa. Ma la casa dei nonni era già silenziosa nel momento in cui mio suocero è stato rinchiuso nella bara.
Ho pianto un paio di settimane dopo quando Rob mi ha detto di aver finito una confezione di sugo alle olive, me lo aveva chiesto mio suocero all’inizio di questo periodo, l’ultima volta che ha preparato da mangiare, cucinava benissimo anche un banale piatto di pasta, io non ero riuscita a trovarlo ne avevo preso un altro lui mi ha detto non fa niente e io gli avevo detto che lo avremmo preparato un’altra volta, ma poi non c’è più stata un’altra volta.