Archivio per marzo, 2011

La mia preferitina

Giada dice così, la mia mammetta preferitina, il mio papino preferitino e così via, e allora tutti noi la imitiamo.

Molto tempo fa avevo già scritto un post sul tema, sarà che sono figlia unica e sarà anche che ho visto esistenze e fratellanze rovinate e rose dalla gelosia, però è una cosa che mi domando spesso.

Io non voglio preferire una o l’altra e non credo che sia inevitabile avere una preferenza, è normale avere affinità caratteriali, ma non preferenze tra i figli, ci si può trovare meglio a fare determinate cose con un figlio piuttosto che con l’altro, ma non riesco a dire in modo assoluto che preferisco una all’altra.

In rigoroso ordine di nascita.

Gaia è, nel vero senso della parola, una parte di me, sente le mie emozioni come nessunaltro, nè del mio passato nè del mio presente. Mi assomiglia in molte cose, in molti gesti, in molti modi di essere, dalle cose più banali, tipo mangiare una barretta kinder, a quelle più importanti, come, purtroppo, la paura di non essere all’altezza in determinate situazioni e questo aspetto vorrei riuscire a toglierglielo, perchè lei è brava in molte molte cose. Mi piace come si impegna nel disegno (altro aspetto che ha in comune con me), nella scrittura e quando conta, contare è il nuovo passatempo. Questo essere così simile a me, anche nel carattere, con i suoi capricci così capricciosi, così di scontro totale rendono difficile il nostro rapporto, spesso mi sembra di essere già all’adolescenza, ma ben venga quando mi dice “brutta”, ben venga quando non accetta le punizioni, spesso sembra troppo docile alle punizioni e questo mi fa più paura dello scontro. Con Gaia è bello parlare, ragionare, le piace capire le cose. E’ incredibilmente fotogenica quando è seria e quando ride, vabbè sono la mamma, Gaia è splendida sempre.

Giada è una peste, adorabile, ma pur sempre peste. E’ divertente, buffa, è davvero un’attrice, spesso recita, recita i capricci, recita sempre, difficile prenderla sul serio, però è più facile gestirla per certi aspetti, e poi ama fare la parte della brava bimba quando sua sorella fa i capricci, in questo è molto perspicace, arriva spesso a poco prima del punto di rottura. A Giada viene tutto facile, o meglio spesso inizia molto più tardi nelle cose rispetto ad esempio a sua sorella alla stessa età, però poi non fa errori, è come se quella cosa la facesse da sempre, e, in parte, è proprio così, perchè vede sua sorella o i suoi compagni di asilo più grandi. Lei ha iniziato l’asilo che erano tutti più grandi, essendo lei nata a gennaio. E così ieri in macchina si è messa a contare, perchè lo faceva sua sorella, ma sua sorella lo faceva in italiano e lei ha contato fino a 20 in inglese, perchè le viene più facile, perchè ha conosciuto l’inglese un anno prima di Gaia e allora spesso chiede le cose in un misto di italiano e inglese, “more cheese”, “toilet please”, “mi sono macchiata con lo juice”. A Giada stanno bene i cappelli e mi piace fotografarla, anche perchè ama mettersi in posa.

Sto bene con entrambe e mi fanno sclerare entrambe, le amo e non riesco a pensare che una sia meglio dell’altra, sicuramente non mi spiacerebbe se Gaia prendesse un po’ di grinta da Giada e Giada un po’ di impegno da Gaia, ma questo solo per loro, per poter volare.

Educare all’obesità

La mamma trangugia un bicchiere di Coca-Cola con una fettina di limone in pochi secondi, la figlia la vuole imitare, la mamma la incita. E’ uno dei momenti sereni in cui si trovano solo loro due, è un momento di complicità.

Un altro momento così “felice” è il panino del sabato pomeriggio, un panino raffinato, non il solito pane e salame, ma pur sempre un panino e la promessa di mangiare tutto a cena “sennò poi la nonna lo capisce che abbiamo mangiato”.

E l’aperitivo a base di tartine della domenica mattina nel bar bello un po’ più distante da casa e la solita promessa anche se sono già le 11 e si mangia dopo nemmeno 2 ore.

I risultati di questa educazione non si vedono necessariamente subito, a volte anche a distanza di anni, l’importante è piantare bene i semi, l’importante è rendere i momenti legati al cibo gli unici momenti speciali, così il cibo diventerà un sereno rifugio, permetterà di ritrovare i sapori dell’infanzia serena.

E’ così che si educa all’obesità.

Questione di pelle… …e di peli

In macchina andando all’asilo

Giada: “Mamma ho visto un uomo tutto marrone senza capelli”

Mamma: “Vi ho già spiegato che ci sono vari colori per la pelle che vanno dal rosino al marrone passando per il giallino”

Gaia: “Esiste la pelle rosa fuxia?”

Mamma: “No, non esiste una pelle con un colore così intenso, noi abbiamo la pelle più o meno rosina, papi più marroncina”

Gaia: “Allora tu hai la pelle rosina, io ce l’ho rosina, Giada rosina…”

Giada: “E papi come quella dei gatti perchè ha i peli!”

Il momento giusto

Potrei uscirmene con banalità del tipo:

E poi chi non ha mai fumato uno spinello?

O chi non ha mai guidato senza cintura?

O chi non si è mai ubriacato?

E altre sciocchezze del genere. Non ho mai fumato nemmeno una sigaretta, ho guidato senza cintura quando ero incinta e dopo parti e interventi, ci sono andata vicino ma non mi sono mai ubriacata veramente.

Però oggi a una rotonda ho incrociato una macchina dei vigili e io ero al cellulare, ci siamo guardati e dopo un po’ mi hanno raggiunto e fermato (nessun inseguimento, solo traffico), l’ho buttata sul patetico dicendo che avevo lasciato la figlia piangente all’asilo e che la telefonata arrivava dall’asilo, ma questo non mi ha risparmiato 152€ di multa e meno 5 punti.

Il marito sbraita che non era il momento di prendere la multa, io ribatto che non potevo dire ai vigili di ripassare tra 2 o 3 mesi per darmi la multa (e poi quando è il momento giusto per prendere una multa?), ma poi sa che è stata solo questione di fortuna sua e sfortuna mia. E infatti manda un sms riparatore…

Sarà il caso di iniziare a mettere il cellulare nel cassetto quando guido, anche perchè il vivavoce non mi piace, non capisco niente e l’auricolare mi cade dall’orecchio in continuazione, e poi io odio il telefono…

…da oggi un po’ di più.

La nostra legge marziale

E così dopo i capricci e le rispostacce di questi ultimi due giorni ecco le regole imposte:

  • sveglia presto al mattino, ci si alza alle 7 prontamente all’accensione del sole in camera (lampadario a forma di sole)
  • ci si lava e si fa colazione su due tavoli rigorosamente separate, tavoli separati anche per pranzo e cena
  • si va all’asilo, un bacio, una carezza e un’abbraccio ma niente altre storie
  • pronte al mio arrivo all’asilo, senza farmi aspettare i soliti due minuti per la fine del disegno
  • a casa niente giochi e cartoni (cartoni che sono già banditi solitamente durante la settimana) solo libri e due fogli a testa per disegnare
  • cena, ancora su tavoli separati, e poi ci si prepara per la nanna

Funzionerà?

Ovviamente le coccole sono sempre presenti.

Troppo rigidi? Troppo morbidi? Vedremo i primi risultati di questo e altro solo tra una decina d’anni, incrociamo le dita e proviamo a fare del nostro meglio.