Archivio per settembre, 2009

E la mamma e il papà di mamma dove sono?

Venerdì sera è arrivata questa domanda, la domanda che mi aspettavo già da tempo.

Eravamo semplicemente in ascensore e stavamo tornando a casa dopo essere stati dai nonni e tutto è iniziato semplicemente “Ma papà, tu chiami papà il nonno perchè è il tuo papà? E la nonna è la tua mamma?” e così è arrivata naturalmente e semplicemente la domanda “E la mamma e il papà di mamma dove sono?”.

Era tardi e siamo riusciti a eludere la domanda…

E’ una domanda a cui non so dare una risposta adeguata, anche perchè è una domanda che mi faccio anch’io e a cui nemmeno dopo quarant’anni so dare una risposta.
Come faccio a spiegare a una bimba di 4 anni che un papà ha rinunciato ad essere padre e che una mamma non ha avuto la consapevolezza di essere madre e dopo circa 30 anni se n’è andata come se niente fosse, lasciando dietro di sè una bimba nel corpo di una donna che ancora non si rendeva conto di quello che le stava succedendo e che ha sentito uno strappo profondo.
Che parole si possono usare? Come si fa a spiegare che non sempre i bambini crescono con una mamma e un papà? E, soprattutto, come si fa a spiegare che ci sono mamme e papà che non vogliono fare le mamme e papà?
Davvero non so, penso che per il momento gli dirò che la mamma e il papà di mamma sono lontani e non si possono vedere.
In fondo è una mezza verità…
Il papà so che abita a 600 chilometri da qui e la mamma abita vicino agli altri nonni che è comunque a una trentina di chilometri da noi. Il papà probabilmente ha archiviato il ricordo di me come un incidente di gioventù e probabilmente nemmeno si domanda se esisto e la mamma penserà che tanto quello che è successo è tutta colpa di altri da sè e che da sola vive benissimo.

92426 parole

155 pagine di word racchiudono quasi 2 anni di post su Splinder.

92426 parole racchiudono quasi 2 anni di pensieri ed emozioni.

Dare dei numeri a questa parte di vita è da vertigine.

Ancora cinema

Questa volta in 2D e tutti e quattro e ancora L’Era Glaciale.

Non sapevamo cosa aspettarci da Giada, pensavamo che volesse uscire dopo i primi 5 minuti, invece ha chiesto di andare a casa dopo una mezz’oretta, l’ho presa in braccio, le ho chiesto se guardavamo la fine e lei si è messa comoda.

Quando è finito, Giada, ha chiesto: “e adesso cosa guardiamo?

Vivere il presente

Ci sto provando e sembra anche che ci stia riuscendo.

Stanotte i sogni legati al passato erano in qualche modo consolatori e liberatori.

Sì, ho fatto scelte sbagliate in passato, ma spesso erano condizionate dal contorno e quindi DEVO liberarmi del senso di colpa che ancora provo, i miei sogni mi hanno dimostrato che nell’inconscio ci sto riuscendo, e il passato non è più un incubo, ma solo qualcosa che è successo ad un’orma che non era quella più consapevole di oggi.

Ci sto arrivando, piano piano ma ci arrivo anch’io a vivere consapevolmente.

Benarrivata orma!

Sempre in tema di desideri

“Io voglio tanti Babbo Natale così mi regalano tanti Tigro”

Giada